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Come consumare la granita siciliana al bar

20/05/2015


come-consumare-la-granita-siciliana1In pochissimi passi, vi spieghiamo in modo impeccabile come consumare la granita siciliana al bar.

Per cominciare, è doveroso ricordare che la granita non si beve, si mangia. Se non riuscite a comprendere questo punto fondamentale sarete bocciati all’istante. Ordinare una granita risulta molto complesso perché le variabili sono molte: con panna, senza panna o macchiata? Che gusto? Decidete in fretta e non fatevi cogliere impreparati. Se opterete per quella al caffè con panna, chiedete al barista mezza con panna: lui capirà. Non azzardate la richiesta di poterla vedere: la granita vera è nascosta nel pozzetto e non esposta in strani macchinari trasparenti.

Non chiamatela ghiaccio tritato. Per essere tale, la vera granita non deve far percepire i cristalli di ghiaccio in modo marcato, ma nemmeno essere asciutta e sorbettosa. La densità varia leggermente in base al gusto scelto. A proposito di gusti: caffè, cioccolato, limone, fragola e gelsi, sono quelli riconosciuti dai laboratori di pasticceria storici di Messina mentre, per quanto riguarda la pasticceria catanese i gusti sono: mandorla “su tutti”, pistacchio, gelsi, fichi d’india e cioccolato. Evitate di chiedere cose al melone o arancia: sono gusti per turisti. La buona granita è fatta con ingredienti che hanno un giusto rapporto polpa/sapore e acidità/zuccheri, in modo da avere il giusto mix una volta ghiacciati.

Passiamo al capitolo panna:

come-consumare-la-granita-siciliana2Questo è un annuncio importante che spero venga recepito da tutti coloro che vendono granite nel mondo: la panna va zuccherata, santo cielo. Zuccherata. La dose minima consigliata è di 100 g di zucchero a velo per ogni litro di panna fresca. Bandita quella vegetale. Quanto a chi vuole solo mangiarla, la panna sulla granita messinese è fondamentale, lo stesso non può dirsi per il catanese che preferisce farne a meno. Ci sono 2 tecniche per consumare la panna: mescolarla insieme alla granita e fare un tutt’uno o mangiare prima l’una e poi l’altra. Qui l’usanza messinese si divide ma vince, per qualche punto, la seconda versione.

Sembra facile fare colazione, ma non lo è.Bagnare la brioche. Qui il momento è solenne, la brioche con la coppola accompagna la granita come un padre fa con la figlia che si appresta all’altare: devono avere lo stesso ritmo e arrivare insieme alla fine del percorso. Tuttavia ci sono scuole di pensiero diverse sul consumo. Alla coppola si associa un gusto più accentuato e un ottimo rapporto crosta/mollica rispetto al resto della brioche); per questo motivo i messinesi sono rigidi sul momento in cui consumarla. La maggioranza preferisce usarla subito, da affondare nella panna. La minoranza, di cui faccio parte, ama lasciarla per l’ultimo tocco di granita in fondo al bicchiere.

Sedetevi e mangiate con calma la granita perché non stiamo parlando di una bevanda rinfrescante: va consumata senza fretta. Utilizzate la brioche facendo attenzione a finirla insieme ma ricordate che, parlando di tradizioni sicule, fare il bis di brioche è consentito.

Pensateci bene prima di chiamare granita quei bicchieroni dai colori sgargianti che vogliono vendervi come tale, perché essere granita oggi è molto più faticoso.